Seminario CIK di aggiornamento per istruttori e allenatori di iaido – 2024

Un buon inizio di giornata!
Domenica 6 ottobre si è tenuto a Castenaso, in provincia di Bologna, il seminario annuale di aggiornamento per istruttori e allenatori della Confederazione Italiana Kendo CIK, al quale hanno partecipato Alessandro e Anna in qualità di istruttori e Rosita in qualità di allenatore. La giornata è trascorsa con tranquillità; al mattino prima di raggiungere il Palazzetto dello Sport , colazione in una pasticceria della zona gustando caffè e cappuccino con deliziosi cornetti farciti di cioccolato, pistacchio e crema. Direi … un buon inizio di giornata!!!!!
Carichi di dolcezza raggiungiamo il Palazzetto dello Sport; questo è uno dei primi incontri dopo la pausa estiva, all’ingresso si formano alcuni gruppetti di iaidoka per scambiare due chiacchiere e tra abbracci, sorrisi e un allegro mormorio l’ambiente prende vitalità.
Il seminario si è sviluppato con una parte teorica sul tema “Comunicazione dentro e fuori dal dojo”. tenuta da Andrea Setti, responsabile ad interim della Nazionale Italiana Iaido, e da una parte pratica, condotta da Claudio Zanoni, responsabile ad interim della Commissione Sviluppo Iaido, sulle novità comunicate dalla commissione ZNKR durante gli annuali stage di aggiornamenti Giapponesi che si svolgono ogni anno in Giugno in Giappone, riguardanti alcuni kata di ZNKR. Claudio Zanoni è stato coadiuvato da Andrea Caliò e Carlo Cardani.
Il seminario trascorre in serenità e leggerezza, non mancano le solite battute e risate. Terminato lo stage, raccolte in fretta e furia le nostre cose, ci fiondiamo alla solita pasticceria per la consueta merendina del pomeriggio con pasticceria mignon e caffé. Riprendiamo la strada di casa e durante il viaggio, spronati dai suggerimenti del mattino, diamo libero sfogo alla nostra creatività per trovare idee e modalità accattivanti per fare conoscere il mondo dello iaido e il nostro dojo.

Rosita Giovannetti

iaido, l’arte marziale dei samurai

Lo iaido (居合道) è un’arte marziale che studia l’uso della spada giapponese, la katana. La caratteristica dello iaido è che l’estrazione della spada si traduce direttamente in una tecnica di taglio. Questo primo attacco viene seguito da una serie di altre tecniche appropriate alle varie situazioni. Lo iaido si pratica attraverso l’esecuzione di schemi preordinati (kata) che prevedono diversi scenari in cui si viene attaccati da avversari. Non appena si percepisce l’intenzione aggressiva dell’avversario si reagisce immediatamente con la katana. In questi scenari non c’è nessuna intenzione aggressiva da parte del praticante, anzi, il suo scopo è quello di concludere l’incontro con la katana che rimane nel fodero (saya no uchi). Per questo la spada viene estratta solo all’ultimo momento: farlo prima sarebbe una dimostrazione di ostilità che servirebbe solo ad esacerbare lo scontro.

Il praticante di iaido deve quindi sviluppare una forte presenza e una pressione psicologica (seme) che possano dissuadere un avversario dall’attacco. Tuttavia, nel momento in cui la katana viene estratta, bisogna usarla in modo sicuro, efficiente, per porre fine allo scontro e vincere l’avversario senza farlo inutilmente soffrire. Tutto ciò, naturalmente, non ha nessuna applicazione pratica nei nostri giorni, e la descrizione delle azioni di un kata sembra molto cruenta.

Tuttavia lo studio, puramente teorico, dello iaido porta a una consapevolezza del movimento, caratterizzato da momenti di calma da cui si passa all’azione improvvisa e decisiva. I movimenti sono sempre controllati e precisi, e questo sviluppa la capacità di rimanere tranquilli nelle situazioni impegnative, a mantenere la chiarezza mentale, a sviluppare il rispetto per l’altro. Questo atteggiamento è espresso sia durante l’esecuzione di un kata sia nel proprio comportamento nel dojo. In assenza di un nemico reale il praticante di iaido deve invece superare i propri ostacoli interiori.